4′ di lettura
“Useresti una bici elettrica, un motorino o un monopattino elettrico per andare al lavoro?”
L’ultimo sondaggio condotto dal McKinsey Center for Future Mobility ha lo scopo di stabilire quante persone, nel campione analizzato, prenderebbero davvero in considerazione l’idea di guidare un veicolo di micromobilità piuttosto che una macchina.
I risultati dimostrano che almeno il 70% del campione ha mostrato entusiasmo nei confronti della micromolibità: perché?
Facciamo un passo indietro.
Secondo un altro sondaggio di McKinsey, condotto a fine 2020, l’uso della micromobilità avrebbe subito un incremento nel biennio 2021-2022 a patto che gli operatori di micromobilità si fossero adattati alla nuova normalità.
Infatti, lo studio dimostra che il numero di persone intenzionate ad utilizzare regolarmente veicoli di micromobilità a noleggio sarebbe incrementato del 12% rispetto ai livelli pre-Covid.
Prima della pandemia la maggiore preoccupazione degli utenti dei servizi di micromobilità era la tempistica per raggiungere la propria destinazione; negli ultimi 2 anni il rischio di infezione da Covid19 ha contribuito in modo significativo l’adozione di questa metodologia di trasporto.

Dato che i veicoli di micromobilità a noleggio permettono di spostarsi individualmente e in modo sicuro, la rapida crescita dei servizi di sharing di micromobilità nel primo periodo post-pandemico non suona del tutto strana.
D’altro canto, oggigiorno sempre più persone acquisiscono consapevolezza dell’importanza della sostenibilità ambientale e che la micromobilità aiuta significativamente la riduzione delle emissioni di Co2.
Nel loro ultimo studio i ricercatori di McKinsey hanno sottoposto il cluster ad una scelta fra molteplici mezzi di trasporto:
- Bici/bici elettriche
- Motorini/motorini elettrici
- Monopattini elettrici
- Macchine/altri mezzi di traporto tradizionali

Per quanto riguarda le bici elettriche, i ricercatori di McKinsey hanno rilevato un atteggiamento positivo nei confronti di questi mezzi di trasporto in paesi con lunga tradizione d’uso delle bici tradizionali.
Più in generale, è risultato che i paesi europei sono più inclini ad utilizzare bici ed e-bike per i loro spostamenti quotidiani, come mostrato nell’infografica a sinistra.
Quindi perché le persone preferiscono le e-bike al posto dei monopattini elettrici o dei motorini?
Una delle risposte è che le bici elettriche possono ricoprire lunghe distanze e permettono il trasposto di buste e piccole borse o zaini, pur rimanendo più economiche e facili da guidare rispetto ai motorini, che ad esempio richiedono la patente di guida. Tuttavia, alcuni studi dimostrano che gli utenti dei servizi di sharing si differenziano in base alle modalità di trasporto disponibili (car sharing, bike sharing, kickscooter sharing, moped sharing). Queste differenze si basano su caratteristiche come l’età, il numero di bambini a seguito, il numero di automobili possedute ma anche la frequenza e la tipologia di viaggio.*
Inoltre, con le e-bike si ha sempre la possibilità di accedere alle cosiddette “LEZ” (Low Emission Zones / zone a bassa emissione), largamente diffuse in molte città europee.
Le Low Emission Zones che possono essere differenti dalle ZTL (Zone a Traffico Limitato), sono aree geografiche nelle quali i veicoli ad alte emissioni inquinanti non possono accedere o, per farlo, devono pagare tasse molto alte.
Sono regolamentate su base nazionale o, in alcuni casi, su base regionale (così come avviene in Italia).
Il report di McKinsey ha implicazioni significative per tutti gli stakeholder del settore dei trasporti e della micromobilità, portandoci a considerazioni sul futuro di entrambe le industrie che sembra andare incontro ad una realtà di trasporti sempre più integrati e multimodali, così come testimoniato dalla ricerca condotta da BiTiBi.
Infatti, implementare la multimodalità significa integrare il trasporto pubblico con i sistemi di micromobilità e, così facendo, i clienti avrebbero la possibilità di ottimizzare il tempo di pianificazione e acquisto dei propri viaggi usando una singola app.
Credits:
- K. Heineke, B. Kloss, F. Rupalla, D. Scurtu, McKinsey & Company, Dec. 2021, https://www.mckinsey.com/industries/automotive-and-assembly/our-insights/why-micromobility-is-here-to-stay
- K. Heineke, B. Kloss, D. Scurtu, McKinsey & Company, Jul. 2020, https://www.mckinsey.com/industries/automotive-and-assembly/our-insights/the-future-of-micromobility-ridership-and-revenue-after-a-crisis
- *G. Wielinski, M. Trépanier, C. Morency, Sagepub, 2017, Carsharing Versus Bikesharing: Comparing Mobility Behaviors
- *A. Garcia, J. Gomez, N. Sobrino, ScienceDirect, Jan. 2020, Exploring the adoption of moped scooter-sharing systems in Spanish urban areas
Cos’è Vaimoo
VAIMOO, la soluzione di e-bike sharing connessa, che mira a consentire ai leader del settore dei trasporti di raggiungere un’esperienza di mobilità sostenibile, efficiente, sicura e piacevole. Già adottato dalle capitali del ciclismo Copenaghen, Rotterdam e in UK, il suo sistema di e-Bike Sharing innovativo e flessibile comprende flotte di e-bike, rastrelliere, una piattaforma di gestione integrabile con veicoli di terze parti e un’app coinvolgente per consentire all’utente un’esperienza di viaggio multimodale.